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Fisco: il governo M5s-Pd riparte da cuneo fiscale e Imu-Tasi

Le questioni fiscali occupano i primissimi posti nell’agenda che si va dipanando dentro la possibile nuova maggioranza di governo M5s-Pd. Non c’è ancora un indirizzo condiviso ufficiale, ma ci sono diversi punti di contatto contenuti nella bozza del “Contributo di indirizzo programmatico per la formazione di un nuovo Governo” redatta nel corso degli incontri dei giorni scorsi tra le delegazioni dei principali azionisti della nuova maggioranza e riportata dal sito delle piccole-media imprese pmi.it.

Cuneo fiscale
Per quanto riguarda il cuneo fiscale, il Pd vuole ridurre la pressione che grava sui soli lavoratori, il M5S vuole invece operare tagli anche a vantaggio delle imprese. Tra le proposte del Movimento Cinquestelle c’è la rimodulazione degli scaglioni IRPEF, riducendoli a tre aliquote e ampliando la no tax area a 10 mila euro. Dem e pentastellati sono entrambi d’accordo sull’introdurre pene più severe per i grandi evasori.

Giustizia
Il vero campo di battaglia sarà invece il blocco della prescrizione, che non piace affatto al Pd, più garantisti, al contrario dei pentastellati, giustizialisti. Il riferimento è alla norma che prevede il blocco della prescrizione con la sentenza di primo grado.

Cantieri
Scontro anche sullo sblocco dei cantieri per le grandi opere che non piace al M5S.

Imu-Tasi
C’è poi la questione dell’accorpamento IMU-TASI. Qui la proposta elaborata dal vicepresidente della commissione finanze della Camera, Alberto Gusmeroli, sembra trovare d’accordo le due formazioni politiche.

Fisco telematico
Parecchi i punti di contatto tra M5S e Pd anche sul fronte del rafforzamento del Fisco telematico, ovvero fatturazione elettronica, pagamenti digitali, corrispettivi telematici, registratori di cassa parlanti, lotteria degli scontrini, dichiarazioni precompilate, IVA precompilata e tassazione delle imprese digitali.
Favorevoli entrambi i protagonisti del nuovo Governo all’abbattimento dei costi di commissione per i pagamenti effettuati con bancomat e carte di credito di piccolo importo. Su questo fronte, prima della pausa estiva e della crisi di Governo ferragostana, era stato raggiunto l’accordo con le società di gestione delle carte di credito.