Aggregatore di News su #finanza, #fintech e mondo del #factoring

Fisco, in arrivo quasi 100mila accertamenti: le categorie che rischiano

Ripartono le attività di controllo dell’Agenzia delle entrate. Sono in arrivo quasi 100mila accertamenti per contrastare l’evasione e tentare di recuperare 14 miliardi di euro. Nel mirino ci sono professionisti e piccole e medie imprese.

La macchina del Fisco si muoverà con la massima cautela: le indicazioni che sono state date agli ispettori sono quelle di cercare i soldi ovunque ma senza infierire troppo, anche in considerazione del difficile momento che stanno vivendo piccole e medie imprese e professionisti, a causa delle restrizioni e delle chiusure dovute alla pandemia che hanno lasciato il segno.

Fisco, come si svolgeranno i controlli

Il Fisco farà una selezione mirata dei suoi obiettivi, puntando a settori o situazioni in cui si avverte una più facile tendenza all’evasione. Significa che prima di tirar fuori dalla tasca la lente d’ingrandimento con la quale spulciare conti e documenti, verrà fatta un’analisi di rischio per individuare chi andare a controllare più o meno a colpo sicuro. Un lavoro che consisterà nel passare al setaccio le 161 banche dati a cui ha accesso l’Agenzia delle Entrate e nel farsi aiutare dagli algoritmi, diventati ormai uno strumento indispensabile.

In particolare, l’Agenzia controllerà con particolare attenzione gli aiuti erogati durante l’emergenza Covid, specialmente sul possesso dei requisiti per ottenere quelli concessi a fondo perduto. L’attività di controllo si concentrerà, oltre che sul recupero
dei contributi a fondo perduto indebitamente fruiti, sui soggetti che hanno indebitamente utilizzato crediti d’imposta in
compensazione, e sui soggetti destinatari di benefici e incentivi fiscali tra cui principalmente i seguenti crediti agevolativi:

  • credito di imposta per ricerca e sviluppo;
  • credito di imposta per investimenti nel Mezzogiorno;
  • credito di imposta sisma centro-Italia;
  • credito di imposta zone economiche speciali;
  • credito di imposta formazione 4.0.
  • È inoltre previsto, nel quarto trimestre del 2021, l’invio di comunicazioni ai contribuenti per i quali, a seguito della registrazione degli aiuti individuali nel Registro Nazionale aiuti di Stato, per il periodo di imposta 2018, si è riscontrato il superamento dell’ammontare complessivo concedibile in regime de minimis.

     

    Fisco, in arrivo le lettere di compliance

    Al fine di agevolare i contribuenti nel corretto adempimento dei propri obblighi fiscali, riprenderà l’invio delle lettere di compliance dirette a consentire al contribuente di regolarizzare la propria posizione, evitando l’applicazione di sanzioni in misura piena a seguito di successive attività di controllo e accertamento” riporta la circolare N. 4/E del 7 maggio 2021.

    L’Agenzia invierà ad alcuni contribuenti delle comunicazioni che contengono le anomalie riscontrate nelle loro dichiarazioni dei redditi, riguardanti omissioni o infedeltà riscontrate nel confronto tra i dati dichiarati e quelli che l’Agenzia ha a disposizione all’interno delle proprie banche dati. In questo modo, prima che l’amministrazione tributaria notifichi un avviso di accertamento, il contribuente potrà regolarizzare l’errore o l’omissione attraverso il ravvedimento operoso. Al contrario, se il destinatario della lettera ritiene corretti i dati indicati nella sua dichiarazione, basterà comunicarlo all’Agenzia, inviando eventuali elementi e documenti di cui le Entrate non erano a conoscenza.

    Le comunicazioni sono inviate agli indirizzi di posta elettronica certificata e, in caso di indirizzo PEC non attivo, la spedizione è effettuata mediante posta ordinaria. Le lettere di compliance si potranno consultare anche all’interno del Cassetto fiscale del contribuente.

    L’anno scorso in piena pandemia erano partite oltre 950mila lettere di compliance. Entro la fine di quest’anno, le comunicazioni dovrebbero arrivare a 650mila.

    Per quanto riguarda le persone fisiche e gli autonomi, l’Agenzia anticipa di volersi concentrare sui movimenti di soldi da e verso altri Paesi, per capire la portata del capitale che si tiene depositato oltrefrontiera, in qualche luogo dove lo sguardo del Fisco non si è ancora posato.