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Giugno nero: tutte le tasse che pagheremo dopo il lockdown

Tasse sospese o rinviate: l’emergenza Coronavirus ha completamente stravolto il calendario fiscale. Le priorità, al momento, sono altre e, tra imprese in difficoltà e lavoratori rimasti senza impiego, il Governo ha deciso di rimandare ad un secondo momento tutti gli appuntamenti con il Fisco. Dopo il lockdown, tuttavia, i contribuenti dovranno fare i conti non solo con i versamenti di marzo, aprile e maggio spostati a giugno, ma anche con una serie di imposte, già prefissate, in attesa di essere pagate una volta tornati alla “normalità”.

Coronavirus, le tasse sospeso o rinviate

Nel mese di giugno, qualora l’emergenza sanitaria dovesse rientrare (con conseguente sospensione del lockdown), i contribuenti saranno chiamati a versare tutte le imposte e i tributi relativi al mese di marzo, aprile e maggio.

I versamenti sospesi a causa della pandemia, dunque, riprenderanno una volta terminato il periodo di quarantena. Il Governo, al momento, parrebbe orientato verso un piano di ripresa graduale delle attività, il che vuol dire che le aziende – una volta riaperte – potranno lavorare a pieno regime, rispettando le regole di sicurezza e tutti gli impegni fiscali.

Tra le tasse rinviate a giugno rientrano:

  • le ritenute e i contributi Iva di marzo e aprile;
  • i contributi e le ritenute Iva relative al mese di maggio
  • gli avvisi di addebito degli enti previdenziali;
  • cartelle e accertamenti e tutti gli atti impositivi sospesi per lockdown;
  • i versamenti sospesi nel mese di marzo che hanno interessato le piccole e medie imprese operanti nelle zone rosse più colpite dal Coronavirus e che non rientrano nei criteri di blocco fissati dal decreto liquidità;
  • le rate di rottamazione ter e saldo e stralcio scadute il 28 febbraio ed il 31 marzo (le rate posticipate, salvo diversa comunicazione, si andranno a sovrapporre a quelle già fissare).
  • È bene precisare, tuttavia, che tutti i versamenti sospesi o posticipati dal decreto liquidità non dovranno essere corrisposti necessariamente in un’unica soluzione, poiché al contribuente verrà riconosciuta comunque la possibilità di dilazionare i pagamenti fino a cinque rate mensili di pari importo.

    Le tasse ci aspettano una volta finita la quarantena: quelle già fissate

    All’elenco appena fatto dei versamenti posticipati a giugno, si vanno ad aggiungere le imposte già presenti sul calendario fiscale. Lo slittamento delle tasse, infatti, riguarda per lo più gli appuntamenti con il Fisco di marzo, aprile e maggio, mentre nulla è stato predisposto per quelli di giugno. Possiamo dedurre dunque che, a meno che il Governo non disponga diversamente una volta finito il lockdown, i contribuenti saranno chiamati a pagare anche:

  • l’acconto Imu;
  • Irpef, Ires e Irap relative all’anno di imposta 2019.
  • I versamenti di tali imposte, salvo disposizioni differenti, rimangono infatti fissati al mese di giugno.