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IRPEF: scaglioni e aliquote 2019 e 2020

Aliquote IRPEF 2019: restano invariate le fasce percentuali, così come gli scaglioni di reddito. In futuro, già a partire dalla legge di Bilancio 2020, potrebbero invece trovare posto die cambiamenti sostanziali. Archiviata la rimodulazione degli scaglioni di renziana memoria, l’intenzione del governo attuale è quella di introdurre una tassa piatta con aliquote unificate, secondo il progetto Flat tax. Sebbene al momento non se ne vedano le necessarie coperture.

Il Governo Conte targato Lega e Cinque Stelle non permette ancora di fare previsioni certe, visti i continui “fa e disfa” , anche se tutte le formule previste mirano, nel lungo periodo, a fungere da corollario alla flat tax IRPEF, ad oggi imposta diretta e progressiva, proporzionale all’effettiva entità di tutti i redditi percepiti dal contribuente, da versare per il periodo d’imposta di riferimento in funzione dei consueti 5 scaglioni di reddito nel quale si rientra, corrispondendo al Fisco il dovuto in base alla relativa aliquota IRPEF, collocata nel range 23% – 43%. Il sito delle piccole-medie imprese pmi.it fa il punto su addizionali IRPEF, detrazioni fiscali, aliquote e scaglioni.

Addizionali IRPEF
Alle aliquote e agli scaglioni IRPEF vanno sommate come di consueto le addizionali comunali e regionali da versare agli enti locali, in base alla residenza. Ogni Regione delibera l’imposta entro il tetto massimo di 3,3% mentre il Comune entro lo 0,8% tranne casi particolari (es.: Roma Capitale 0,9%). Su questo fronte non sono previste novità.

Detrazioni fiscali
Nella dichiarazione dei redditi il Governo ha mantenuto le detrazioni fiscali al 19% (dal 2018 il quadro si è arricchito di nuove voci di spesa detraibili), proporzionali ai consueti scaglioni di reddito.

ALIQUOTE E SCAGLIONI IRPEF

I scaglione
Reddito tra 0 e 15.000 euro

Coinvolge i contribuenti con un reddito compreso tra 0 euro e 15.000 euro. In questo caso l’aliquota IRPEF è del 23%, che corrisponde – nel caso di massimo reddito per questa fascia – ad una tassazione di 3.450 euro.
Rientrano in questa prima fascia tutti i lavoratori che percepiscono un reddito non superiore a 1.250 euro.

II scaglione
Reddito tra 15.001 e 28.000 euro

Comprende i redditi tra 15.001 euro e 28.000 euro. L’aliquota riservata a questa fascia è del 27%, con una tassazione – nel caso di reddito più alto – di 6.960 euro. Sono rappresentati da tale categoria le persone con reddito mensile non superiore a 2.335 euro.
A partire dal secondo scaglione in poi (quindi in caso di reddito maggiore rispetto a quello con aliquota base), si applica l’aliquota successiva solo per la parte eccedente di reddito.

III scaglione
Reddito tra 28.001 e 55.000 euro

Comprende i redditi tra 28.001 euro e 55.000 euro, per contribuenti con un reddito massimo di 4.583 euro. L’aliquota IRPEF è fissata al 38% sulla soglia eccedente la seconda (ossia si applica il 38% solo per la quota di reddito che supera i 28mila euro, ai quali si applica l’aliquota precedente del 27%). In questo caso, la quota IRPEF sarà pari a 17.220 euro in caso di reddito più alto.

IV scaglione
Reddito tra 55.001 e 75.000 euro

Coinvolge tutti i contribuenti da 55.001 euro a 75.000 euro, che presentano un reddito mensile non superiore a 6.250 euro. Per questi contribuenti, l’aliquota IRPEF sulla quota eccedente il precedente scaglione è del 41% e di conseguenza l’onere fiscale più alto sarà pari a 25.420 euro.

V scaglione
Reddito sopra i 75.000 euro

Oltre i 75.000 euro di reddito, ovvero per il quinto ed ultimo scaglione di reddito, l’aliquota IRPEF è pari al 43%. I contribuenti facoltosi, che percepiscono un reddito annuo eccedente i 75 mila euro, ovvero oltre 6.250 euro mensili dovranno corrispondere 25.420 euro più il 43% sul reddito eccedente.

Flat Tax
L’alleanza Lega–5 Stelle ha introdotto il modello delle aliquote fisse. E’ la flat tax già sperimentata per le Partite IVA e prevista nel 2020 anche per i redditi tra 65mila e 100mila euro. Nello stesso anno, conti pubblici permettendo, potrebbero trovare posto le revisioni al sistema di imposizione fiscale dei ceti medio-bassi, con una flat tax al 15% basata su un coefficiente familiare. Se ne riparlerà a settembre con la bozza della Finanziaria 2020, sempre se ci saranno le risorse.