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Kairos: con Draghi Italia polo di eccellenza per gli investitori

Draghi
Un’Italia pronta a ripartire più forte di prima e ad affermarsi come polo di eccellenza per gli investitori internazionali. Il nuovo Governo Draghi ha delineato una situazione unica secondo i gestori di Kairos Partners: infatti, l’esecutivo guidato dall’ex Presidente della Bce ha ridato credibilità all’Italia a livello internazionale e dopo decenni di incertezza, e ad oggi persistono diverse condizioni tali per cui investire con fiducia nel bel Paese non è affatto un azzardo. I temi toccati da Kairos all’interno del suo magazine “Kairos informa” sono diversi. Innanzitutto, il Recovery Plan, a cui Draghi sta lavorando con un articolato piano di investimenti, “delinea un quadro robusto ed affidabile a medio­ lungo termine per il nostro Paese, rendendolo di nuovo attraente a livello internazionale”, si legge nella ricerca dell’Investment advisory team della società, numero uno in Italia nel risparmio gestito. “Gli oltre 200 miliardi di euro a disposizione saranno impiegati in settori strategici, che daranno il giusto slancio e permetteranno ad esempio di dotare il nostro Paese di infrastrutture energetiche e digitali indispensabili per la sostenibilità del suo futuro”, sottolineano gli analisti. Dal punto di vista degli investimenti, ad oggi il mercato azionario italiano è relativamente poco seguito dagli analisti, soprattutto per ciò che riguarda le aziende di medie e piccole dimensioni. Ciò apre dunque nuovi spazi agli investitori, che possono cogliere interessanti opportunità. Proprio queste nuove opportunità di investimento si potranno moltiplicare nei prossimi anni se, come ha intenzione di fare il Governo Draghi, si riuscirà a contrastare con efficacia la cosiddetta “fuga dei cervelli”, una partita che Kairos considera cruciale per il rilancio dell’Italia. “Nel momento in cui si riesce a fare “sistema Paese”, l’Italia non è seconda a nessuno: lo conferma, per esempio, il settore aerospaziale italiano, tra i più importanti in Europa e nel mondo”, si legge nella ricerca della società, “un settore nel quale dovrebbero confluire ingenti flussi di investimento a livello mondiale nei prossimi anni e che in Italia vanta diverse centinaia di aziende, la maggior parte delle quali pmi o micro aziende, quasi tutte non quotate. Si tratta di una situazione unica di investimento a medio­-lungo termine, sia per i prodotti azionari Italia più tradizionali sia per gli strumenti più orientato ad affiancare nella crescita le imprese ad alto contenuto innovativo”. Un’innovazione importante, che richiederà un altrettanto valida capacità di pianificazione, che dovrà abbracciare i prossimi sei anni con investimenti in diversi settori quali la salute, le infrastrutture, la transizione energetica e la digitalizzazione. “Un piano di investimenti articolato, capace di gettare basi solide per il futuro e creare un quadro di riferimento affidabile a medio-­lungo termine per un Paese, l’Italia, che vuole tornare ad attrarre gli investitori internazionali”, sottolineano da Kairos, secondo cui, per riuscire in questa missione, oltre alla caratura e personalità di Mario Draghi, fuori discussione, sarà necessario adottare soluzioni decise ed intelligenti per affrontare con slancio le prossime sfide. Nel 2020 i flussi di investimento esteri diretti in Italia si sono addirittura azzerati, mentre quelli verso Francia e Germania si sono ridotti del 60%. L’azionario Italia nei portafogli internazionali è attualmente “sottopeso”, ed esiste quindi la concreta possibilità di far arrivare nel bel Paese non solo i flussi mancati nel 2020 e quelli degli anni precedenti, ma anche tutta una serie di investimenti che sono in attesa di valide opportunità specie ora che il rischio Italia, grazie a Draghi, si è fortemente alleggerito. “Si potrebbero pertanto generare forti acquisti sul Ftse Mib e, a cascata, sulle mid e small cap di Piazza Affari, con effetti positivi sull’economia reale e sul sistema Paese Italia, dato che le ricadute positive non riguarderebbero soltanto le tante multinazionali “tascabili” del made in Italy già apprezzate nel mondo, ma anche le diverse realtà in campo industriale, alimentare e farmaceutico che non sono al momento pienamente valorizzate dal mercato”, evidenziano dal team Investment Advisory di Kairos, secondo cui, con ogni probabilità, l’aspetto strutturale più rilevante riguarda la possibilità di creare, nel medio periodo, le condizioni per colmare un gap storico che l’Italia accusa da decenni nell’evoluzione del proprio mercato dei capitali, essendo ora in grado di intercettare e aprirsi ad un significativo afflusso di capitali esteri. Se paragonato alle altre potenze industriali occidentali, il ritardo del Paese nel mercato dei capitali è evidente. Draghi, che ovviamente conosce in modo approfondito le dinamiche di mercato, ha l’occasione storica di rimettere in vetrina e sotto i riflettori di tutto il mondo l’asset Italia e far ripartire l’economia. Raggiunti questi obiettivi, secondo Kairos, l’evoluzione del mercato dei capitali italiano incentiverebbe la quotazione di molte delle migliori eccellenze private presenti sul suolo tricolore, generando quindi quel processo virtuoso di evoluzione e di apertura del mercato dei capitali al tessuto industriale e tecnologico del Paese, che molte nazioni prima di noi hanno già percorso. In conclusione, questo scenario “apre importanti opportunità per i gestori attivi, che potranno selezionare aziende quotate di qualità e di prospettiva, e sia per coloro che puntano ad accompagnare in Borsa aziende e start up innovative non quotate. Certo, è necessario che le riforme, in primis quella del lavoro e quella del mercato dei capitali, vengano finalmente varate, ma l’ampio sostegno al governo Draghi fa ben sperare in questo senso”. Per Kairos, in un contesto generale nel quale è sempre più difficile individuare titoli e temi d’investimento sottovalutati, l’Italia offre oggi una potenziale fonte di alpha e rappresenta un’opzione di investimento che al contempo può essere motivo sia di diversificazione che di crescita molto interessante all’interno dei portafogli globali. “Negli ultimi cinque anni, mentre il Ftse Mib ha segnato un +50,8%, l’S&P 500 ha registrato un +95,2% e il Nasdaq addirittura un +175,3%. Performance che dimostrano quali siano i margini potenziali di recupero del listino italiano, a patto di saper sfruttare la congiunzione astrale favorevole al governo Draghi”, concludono gli strategist dell’Investment Advisory.