Aggregatore di News su #finanza, #fintech e mondo del #factoring

Lavoro occasionale, occhio alle novità: ecco i nuovi tetti ai compensi

C’è un tetto massimo ai compensi per il lavoro occasionale accessorio? Come devono comportarsi i contribuenti per essere in regola ed evitare spiacevoli situazioni? Prima di rispondere a queste domande è necessario fare una premessa indispensabile: spiegare che cosa si intende per lavoro occasionale accessorio.

La finalità di questa particolare prestazione lavorativa è quella di regolamentare le prestazioni occasionali, che vengono definite accessorie. Questo tipo prestazione non deve essere riconducibile a contratti di lavoro, perché sono svolte in maniera saltuaria. Il committente – o datore di lavoro – può utilizzare il lavoro occasionale accessorio nella più completa e totale legalità, usufruendo della copertura assicurativa INAIL per eventuali incidenti sul lavoro.

Il prestatore ha la possibilità di integrare le proprie entrate grazie a queste prestazioni accessorie, i cui compensi sono esenti da ogni imposizione fiscale. Ma soprattutto non vanno a incidere sullo status di disoccupato o inoccupato della singola persona.

Grazie al contratto di lavoro occasionale accessorio, le imprese, le associazioni, le fondazioni e le persone fisiche hanno la possibilità di accedere a questo tipo di prestazioni lavorative, purché rispettino i limiti economici e quantitativi previsti dall’articolo 54-bis del Decreto Legge n. 50/17. Attraverso la circolare n. 6 del 19 gennaio 2023, l’Inps ha provveduto a fornire alcune indicazioni sulle prestazioni derivanti dal lavoro occasionale accessorio. Vediamo quali sono.

Indice

Lavoro occasionale accessorio: i principi di legge

A disciplinare le prestazioni di lavoro occasionale accessorio ci ha pensato l’articolo 54-bis del Decreto Legge n. 50/2017, che è stato introdotto in sede di conversione della Legge n. 96/2017. Questa norma ha provveduto ad attribuire all’Inps la gestione delle operazioni di registrazione di quanti stanno utilizzando e dei soggetti che stanno prestando del lavoro occasionale. La norma, inoltre, ha anche stabilito che le comunicazioni dei rapporti di lavoro devono essere effettuate attraverso un’apposita piattaforma informatica. In datori di lavoro hanno la possibilità di acquistare le prestazioni di lavoro occasionale accessorie attraverso due diverse modalità di utilizzo:

  • il Libretto di Famiglia;
  • il Contratto di prestazione occasionale.
  • Il Libretto di Famiglia può essere utilizzato unicamente dalle persone fisiche, che non stiano esercitando un’attività professionale o d’impresa. Può essere utilizzato, esclusivamente, per remunerare le prestazioni rese in loro favore per:

  • lavori domestici di piccola entità, inclusi i lavori di giardinaggio, pulizia o manutenzione;
  • assistenza domiciliare alle persone anziane, ai bambini, agli ammalati o ai disabili;
  • per l’insegnamento privato supplementare.
  • L’articolo 1, comma 368 della Legge n. 205/2017 ha dato la possibilità di utilizzare il Libretto di Famiglia per il pagamento anche alle società sportive in alcuni limitati casi previsti dalla Legge n. 91/81.

    Chi deve utilizzare il contratto di prestazione occasionale

    Vediamo, invece, chi è tenuto a fare ricorso al contratto di prestazione occasionale, purché rispetti i limiti ed i vincoli, che sono contenuti direttamente all’interno del Decreto Legge n. 50/17. Ne devono fare ricorso i seguenti soggetti:

  • lavoratori autonomi;
  • professionisti;
  • associazioni;
  • imprenditori;
  • fondazioni e altri enti di natura privata;
  • amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, c. 2, d.lgs. n. 165/01.
  • Quali sono le prestazioni di lavoro occasionali accessorie

    A questo punto è necessario definire quali siano le prestazioni di lavoro occasionale accessorie. Il comma 1 dell’articolo 54 del Decreto Legge n. 50/2017 definisce questo tipo di collaborazione riferendosi ad un limite di compenso annuo con il quale i lavoratori possono essere remunerati. Questi compensi devono essere erogati nei limiti e nel pieno rispetto delle previsioni del Libretto di Famiglia e del Contratto di prestazione occasionale. Il limite di questo compenso, che si riferisce all’anno civile, è strettamente connesso a:

  • ogni singolo prestatore, con un riferimento diretto alla totalità degli utilizzatori;
  • ogni singolo utilizzatore, con un riferimento diretto alla totalità dei prestatori;
  • prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore.
  • La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una serie di novità importanti per gli utilizzatori del Libretto di Famiglia e dei Contratti di prestazione occasionale. L’importo massimo erogabile come compenso è stato esteso a 10.000 euro. Ma non solo: è stata ampliata la platea degli utilizzatori del Contratto di prestazione occasionale. Adesso vi possono accedere anche le imprese che hanno alle dipendenze fino a 10 lavoratori subordinati a tempo indeterminato. Il legislatore, inoltre, ha provveduto a sottolineare che le attività lavorative di natura occasionale, che sono svolte all’interno delle discoteche, delle sale da ballo, dei night-club possono adeguarsi ai nuovi limiti economici.

    Questo significa, in estrema sintesi, che ogni utilizzatore, con riferimento alla totalità dei prestatori, dallo scorso 1° gennaio 2023, ha la possibilità di erogare compensi di importo non superiore a 10.000 euro ogni anno. Nulla cambia, invece, per quanto riguarda i limiti di 5.000 euro per ogni prestatore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori e di 2.500 euro di compenso per le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore.

    I limiti di compenso erogabili ogni anno

    Il legislatore, in estrema sintesi, ha provveduto ad ampliare i limiti dei compensi erogabili da parte degli utilizzatori. A questo punto analizziamo nel dettaglio quanto possono spendere i datori di lavoro e quanto possono percepire i lavoratori:

  • ogni singolo prestatore, facendo riferimento alla totalità degli utilizzatori, può incassare compensi per un importo complessivamente non superiore a 5.000 euro;
  • ogni singolo utilizzatore, facendo riferimento alla totalità dei prestatori, può erogare compensi per un importo complessivamente non superiore a 10.000 euro;
  • per le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore, compensi di importo non superiore a 2.500 euro.
  • La nuova normativa prevede espressamente che i limiti, che abbiamo appena visto, si debbano applicare anche alle attività lavorative di natura occasionale, che sono svolte all’interno delle discoteche, delle sale da ballo, dei night-club e simili.

    La Legge di Bilancio 2023, inoltre, ha elevato a dieci lavoratori il previgente limite per il quale non era consentito l’accesso al Contratto di prestazione occasionale per gli utilizzatori con alle proprie dipendenze più di cinque lavoratori subordinati a tempo indeterminato.

    Lavoro occasionale, occhio alle novità: ecco i nuovi tetti ai compensi


    Fonte: iStock

    Soldi