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Manovra, arriva la tassa a scaglioni sulle vincite al gioco

Arriva la tassa a scaglioni sulle vincite, che sostituisce la vecchia flat tax al 12%, con ben 5 aliquote che vanno dal 15% al 25%.

La misura è contenuta nella bozza del decreto legge fiscale, approvato dal Cdm martedì sera. Le vincite in gioco che saranno soggette alla nuova tassazione sono: Vlt, le lotterie nazionali ad estrazione istantanea (Gratta&Vinci) e i giochi numerici a totalizzatore nazionale (Gntn).

E’ previsto un prelievo:

  • del 15% per vincite tra 500 euro e 1.000 euro;
  • del 18% per vincite tra 1.000 euro e 10.000 euro;
  • del 21% per vincite tra 10.000 euro e 50.000 euro;
  • del 23% per vincite tra 50.000 euro e 10 milioni;
  • del 25% per vincite oltre i 10 milioni.
  • Una progressività sulla fortuna che arriverà a chiedere ai giocatori che riescono a vincere premi oltre i 10 milioni di euro fino al 25%.

    A partire da maggio, in modo che gli operatori possano registrare la novità anche sulle macchinette sparse sul territorio, la tassa sulla fortuna sarà applicata a scaglioni. Nessun prelievo – una specie di “no tax area” – per le vincite fino a 500 euro. Oltre quella cifra e fino a 1.000 euro il fisco preleverà direttamente all’incasso della vincita il 15%. Percentuale che sale al 18% per le vincite da 1.000 a 10mila euro, e al 21% per lo scaglione da 10mila fino a 50mila euro. Il conto diventa più salato (23%) se si riuscirà a centrare una vittoria tra i 50mila euro (che certo non cambio una vita) e 10 milioni (che la vita la possono cambiare).

    Oltre questa soglia il fisco tratterrà, come accennato, a un quarto della vincita. Su 20 milioni l’amministrazione se ne terrà ben cinque.