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Dl Fisco: lotteria per chi paga con carta, tetto contante scende a 2mila euro

Tante le novità in arrivo con il Dl fiscale collegato alla manovra 2020, che hanno ricevuto il via libera con la formula “Salvo intese” al termine di un Consiglio dei Ministri fiume, durato oltre sei ore, fino all’alba di oggi, mercoledì 16 ottobre.

Nell’ultima bozza di 55 articoli – datata 14 ottobre – manca la parte sui reati tributari che dovrebbe contenere la stretta sul carcere per gli evasori. Si va però dal tetto all’uso del contante – che scende da 3mila a duemila euro e a 1000 nel 2022- alla lotteria degli scontrini per chi effettua pagamenti con bancomat e carta di credito, per i commercianti e i professionisti che non accetteranno le carte di credito e il bancomat scatterà inoltre una multa da 30 euro a cui si aggiungerà il 4% del valore della transazione negata. La precompilata Iva parte dal 2021.

E ancora dal contributo di 30 euro per i seggiolini salva-bebe’ alle nuove tasse sui giochi, passando dalla digital tax al 3% per i colossi del web a partire dal 2020, come aveva annunciato giorni fa lo stesso Ministro dell’Economia Gualtieri.

Passa, dunque, da tremila a mille euro la soglia per l’uso del contante ma la norma è ancora oggetto di discussione e potrebbe essere limata nelle successive versioni. Italia Viva di Renzi, ad esempio, chiede che si proceda all’abbassamento della soglia solo parallelamente all’azzeramento delle commissioni bancarie sulle carte di credito per tutti e per tutte le somme.

Digital Tax – Introduzione da subito della digital tax che frutterà 600 milioni su base annua. L’imposta sui servizi digitali prevede un’aliquota del 3% sui ricavi da applicare ai soggetti che prestano servizi digitali e che hanno un ammontare complessivo di ricavi non inferiore a 750 milioni e un ammontare di ricavi derivanti dalla prestazione di servizi digitali non inferiore a 5,5 milioni.

Contributo salva-bebè – Previste agevolazioni anche sotto forma di un contributo per la somma di 30 euro, per l’acquisto di dispositivi di allarme “antiabbandono” diventati obbligatori per i seggiolini destinati ai bambini di età inferiore ai 4 anni.

Sale la “tassa sulla fortuna” –
 Per le vincite superiori a 500 euro il prelievo passa dal 12% al 15%. La norma riguarda slot, Gratta&Vinci e vari tipi di enalotto e individua 5 scaglioni, che arrivano al 25% del prelievo per vincite oltre i 10 milioni.

Rete Ferroviaria Italiana (gruppo Fs) è stata autorizzata a spendere 300 milioni nel 2019 per finanziare investimenti “infrastrutturali per il miglioramento della sicurezza della rete ferroviaria nazionale”. E’ quanto prevede l’art.39 della bozza del decreto fiscale. Lo stesso articolo prevede che a Rfi “non si applicano i vincoli di obblighi in materia di contenimento della spesa pubblica previsti dalla legge” e che la società “conserva autonomia finanziaria e operativa” fermo l’obbligo di informativa ai Ministeri competenti.

Stop a esenzione Iva autoscuole da gennaio – La norma compare nella bozza di decreto fiscale e attua la sentenza della Corte di giustizia Ue che ha dichiarato illegittima l’esenzione. La nuova disciplina non ha effetto retroattivo: entrerà in vigore dall’1 gennaio 2020 e lo Stato stima di incassare 66 milioni l’anno. Le scuole guida dovranno certificare i corrispettivi delle lezioni per la patente per via telematica, ma avranno tempo fino al 30 giugno per adeguarsi e fino ad allora potranno rilasciare una ricevuta fiscale.

Per l’anno 2019 “sono assegnati 700 milioni di euro” al Fondo garanzia per le Pmi.

Archiviate le frizioni nella maggioranza, la Legge di Bilancio prende ufficialmente forma: “È stato difficile ma ci siamo riusciti, l’Iva non aumenterà, ci saranno più soldi in busta paga, più investimenti e un robusto pacchetto famiglia”, aveva detto ieri il Ministro dell’Economia Gualtieri. 

Si fa strada anche l’ipotesi di uno stanziamento di 3 miliardi 175 milioni, a regime, per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego: questa la cifra che il governo si appresta a inserire in manovra. Le risorse in più sarebbero pari a circa 1,4 miliardi, visto che la precedente legge di Bilancio già ne prevedeva circa 1,8.

Neutralizzato qualsiasi intervento su Quota 100 che, dunque, non cambierà.