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Mutuo per la costruzione dell’abitazione principale: quali documenti presentare

I contribuenti che eseguono i lavori di ristrutturazione e/o costruzione della casa di abitazione possono detrarre dall’Irpef gli interessi pagati sui mutui ipotecari contratti.

Le tipologie di spesa ammesse in detrazione sono gli interessi passivi, gli oneri accessori e le quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione. Tali costi devono essere sostenuti nell’annualità 2020 in funzione di mutui ipotecari contratti appunto per la costruzione o ristrutturazione dell’immobile da adibire ad abitazione principale.

I requisiti da rispettare per poter beneficiare della detrazione fiscale sono i seguenti:

  • il mutuo ipotecario dovrà essere stipulato dal soggetto proprietario dell’immobile o titolare di altro diritto reale;
  • l’immobile dovrà essere adibito ad abitazione principale del contribuente entro 6 mesi dalla fine dei lavori di costruzione;
  • la stipula del contratto di mutuo dovrà avvenire nei 6 mesi antecedenti o nei 18 mesi successivi all’inizio dei lavori di costruzione.
  • L’importo massimo detraibile ammonta ad euro 2.582,28 e la detrazione andrà attribuita esclusivamente al soggetto intestatario del contratto di mutuo e titolare dell’immobile. Pertanto non è consentito, come accade con regolarità nel caso di mutui contratti per l’acquisto dell’abitazione principale, godere della quota di interessi riferibili al coniuge a carico.

    Il contribuente dovrà conservare ed esibire la seguente documentazione:

  • copia del contratto di mutuo, dal quale deve emergere che è stato concesso per la costruzione dell’abitazione principale o per l’effettuazione degli interventi di ristrutturazione;
  • copia delle quietanze di pagamento degli interessi passivi e degli eventuali oneri accessori;
  • copie di fatture e bonifici comprovanti di aver sostenuto le spese di costruzione/ristrutturazione;
  • abilitazioni amministrative richieste dalla legislazione edilizia;
  • autocertificazione (o risultanze dei registri anagrafici) attestante che l’immobile costituisce abitazione principale.
  • Giovanni Fanni – Fisco 7