Sembra essere una delle tematiche più in voga nell’ambito finanziario: negli ultimi mesi, giornali e telegiornali, hanno gli occhi puntati sulla pace fiscale.
Questa misura, che era contenuta all’interno del contratto di governo Lega-M5s, faceva parte anche dell’ultimo programma elettorale dove Salvini affermava: “Noi proponiamo per tutti coloro che si trovano in situazioni di disagio economico, di poter comunque chiudere per sempre la loro posizione con il fisco”.
Con la pace fiscale è infatti possibile sanare contenziosi e debiti che si hanno con il Fisco e anche la propria posizione riguardo ai redditi non dichiarati. Quello della pace fiscale è un argomento complesso: la misura è stata approvata dal nuovo Governo con il DL fiscale n. 119/2018 collegato alla Legge di Bilancio 2019.
Cosa prevede la pace fiscale
Per estinguere debiti e cartelle esattoriali ci sono 4 diverse opzioni:
Negli ultimi due casi, il contribuente dovrà pagare i debiti in misura piena, senza che a questi vengano aggiunti gli interessi maturati sulle cartelle o sanzioni, a seguito di contenziosi con l’Agenzia delle Entrate. Mentre, per quanto riguarda lo stralcio totale delle cartelle fino a 1.000€, nelle ultime settimane, sono venute alla luce diverse interpretazioni che non hanno fatto altro che generare ulteriore confusione intorno a questo tema molto delicato e per certi versi, contorto.
In virtù di questo, l’Agenzia delle Entrate Riscossione, è intervenuta diffondendo un comunicato stampa in cui vengono chiariti i dubbi relativi agli importi e ai soggetti beneficiari dello “stralcio” totale delle cartelle esattoriali, riguardo il periodo 2000-2010 e che arrivano fino a 1.000€.
Da uno stralcio del testo ufficiale si legge: “è disposto l’annullamento automatico (senza alcuna richiesta da parte del contribuente) dei singoli debiti, affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010, di importo residuo fino a mille euro, calcolato al 24 ottobre 2018 (data di entrata in vigore del decreto legge), comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni”.
Per il 31 dicembre 2018 verrà effettuato l’annullamento, a seguito del quale il contribuente potrà verificare l’effettiva estinzione del debito, previa consultazione della sua posizione nell’area riservata. Lo stralcio fino a 1.000€ non potrà essere applicato per:
Si legge poi che: “Le eventuali somme versate prima del 24 ottobre 2018 (data dell’entrata in vigore del Decreto Legge n. 119/2018) restano definitivamente acquisite, mentre gli importi versati dopo il 24 ottobre sono imputati in ordine:
In assenza di debiti, gli importi versati dopo il 24 ottobre, saranno rimborsati al contribuente.”