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Pagheremo davvero più tasse con il Governo Conte bis? L’indagine

La Manovra in discussione in questi giorni al Senato ha il merito di aver evitato l’aumento dell’IVA, almeno per il 2020. Nonostante ciò, parte della stessa maggioranza, le opposizioni, Confindustria e altri esponenti del mondo economico e produttivo, accusano il Governo Conte bis di aver aumentato la pressione fiscale.

Ma è davvero così? I calcoli li ha fatti Agi, che ha scoperto che al di là delle polemiche quotidiane su plastic tax, sugar tax e fringe benefit, in realtà il peso delle tasse è aumentato solo dello 0,1% rispetto alla Manovra 2019 varata dal primo Governo Conte, quello composto da Lega e Movimento 5 Stelle.

Si tratta di un incremento annunciato e scritto nero su bianco nel Documento Programmatico di Bilancio pubblicato lo scorso 15 ottobre 2019 dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il testo spiega che la pressione fiscale passa dal 41,9% al 42% e che questo lieve incremento rimane comunque inferiore a quanto sarebbe invece accaduto “a politiche invariate”, ovvero se fosse aumentata l’IVA. In questo caso, secondo il Governo, la pressione fiscale sarebbe salita al 42,7%.

Facendo un confronto con la Manovra 2019, l’allora governo gialloverde garantiva che la pressione fiscale sarebbe rimasta invariata al 41,8%. Poi, nella nota di aggiornamento al DEF, votata quando si era già insediato il Conte bis, con il PD che aveva preso il posto della Lega, veniva annunciato l’incremento di un decimo di punto percentuale, portando le tasse al 41,9%. Previsione che si è poi verificata nel documento programmatico di bilancio.

Sebbene questi numeri dicano il contrario, le polemiche sull’aumento eccessivo delle tasse non sembrano placarsi. Secondo il Codacons le tasse introdotte dal Governo Conte bis valgono  6,1 miliardi di euro e graveranno circa 234 euro in più sul bilancio di una famiglia. Nel corso delle audizioni in Commissione Bilancio, inoltre, Carlo Cottarelli, presidente dell’Osservatorio Conti Pubblici, ha detto chiaramente di essere preoccupato per il proliferare delle micro-tasse, e che nel complesso la Manovra 2020 fa ben poco per rilanciare la crescita

La guerra del Governo contro i detrattori della Manovra, comunque, infuria soprattutto su plastic tax e auto aziendali, due misure che probabilmente saranno riviste e modificate nel corso dei lavori al Senato e alla Camera, accogliendo le richieste avanzate dal mondo produttivo e imprenditoriale. Domani scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti alla Legge di Bilancio, poi inizierà la battaglia, quella vera, nell’aule del Parlamento.