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Poste: +46% l’utile netto nei 9 mesi, stabilizzato coefficiente di solvibilità

Il gruppo Poste Italiane chiude i primi 9 mesi dell’anno con numeri in crescita. In aumento tutte le principali voci di bilancio: i ricavi segnano
un miglioramento dello 0,7%, a 7,9 miliardi, registrando un andamento positivo in tutti i settori operativi, dai recapiti,
ai servizi finanziari, al comparto assicurativo. L’utile operativo sale del 28,3%, a 1,5 miliardi, e l’utile netto si impenna
del 46%, a 1 miliardo. La raccolta ha raggiunto un volume di 513 miliardi.

Cedola in aumento del 5%
I risultati approvati dal consiglio di amministrazione consentono un aumento della cedola, come previsto dal piano industriale,
del 5% pari a 0,44 euro per azione. «Poste Italiane ha continuato a crescere nel terzo trimestre e prevede di realizzare per
il 2018 gli obiettivi individuati dal piano Deliver 2022», ha commentato l'ad Matteo Del Fante. «In linea con la visione
strategica presentata nel corso del nostro Capital Markets Day a febbraio, tutti i settori operativi stanno contribuendo al
miglioramento dei risultati operativi, grazie ad una crescita a basso rischio, una ridotta dipendenza dalle plusvalenze e
ad una maggiore disciplina sul versante dei costi. In particolare, i ricavi dei pacchi nel terzo trimestre sono aumentati
grazie alla forte crescita del segmento B2C, mentre il nostro settore operativo Pagamenti, Mobile e Digitale sta realizzando risultati visibili in un settore a rapida crescita come quello dei pagamenti digitali, grazie alla recente
costituzione di un istituto di monetica e ad un'App integrata per i pagamenti digitali».

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Stabilizzato il coefficiente Solvency
Il manager si è soffermato anche sulle iniziative adottate per rafforzare il coefficiente di solvibilità, l’indicatore di
solidità patrimoniale eroso dall’andamento dello spread sui titoli di Stato (il gruppo ha titoli pubblici in portafoglio per
oltre 130 miliardi). Nella nota diffusa si rivela che il coefficiente a fine settembre si è eroso ancora, scendendo a 172%
(185% a fine giugno; 279% a fine dicembre 2017). Per questo è stata decisa l’adozione di azioni correttive: tra queste la
limitazione del dividendo di Poste Vita (payout 50%), aumento per 1,5 miliardi di fondi propri allocati come Tier2, iniziative
sulle attività per imposte differite. Queste misure dovrebbero riportare il coefficiente a 210 per cento. L’adozione, poi,
delle disposizione transitorie sule trattamento delle riserve tecniche (opportunità cosentina da Ivass con una circolare del
31 ottobre) porteranno un ulteriore beneficio, con l'attestazione del coefficiente a 230 per cento.

«Alla luce delle condizioni di mercato attuali, abbiamo adottato misure di gestione del capitale per rafforzare l’indice di
solvibilità – ha detto Del Fante – nello stesso tempo il nostro modello di business in via di evoluzione sta attenuando l’impatto
dello spread sui BTP creando opportunità, compreso un più elevato margine d'interesse».

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