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Pressione fiscale in aumento, i settori più colpiti

Arrivano dati contrastanti, sul fronte della pressione fiscale italiana. Mentre per le Piccole e medie imprese cala sensibilmente, scendendo al di sotto del 60% per la prima volta dopo molti anni, a livello generale la pressione sale al 42,4%.

Si tratta dell’ennesimo record per il nostro Paese che, secondo le stime dell’Ufficio Parlamentare di bilancio, dovrebbe essere addirittura battuto il prossimo anno, quando dovrebbe crescere di un ulteriore mezzo punto percentuale. Insomma, l’Italia si avvicina ai livelli di tassazione dei Paesi scandinavi dove, però, i servizi e il welfare statali sono considerati di gran lunga migliori rispetto a quelli del nostro Paese.

Anche se l’aumento percentuale della pressione fiscale non è direttamente legato all’aumento quantitativo del gettito fiscale, nel corso del 2019 ci saranno maggiori entrate erariali per 8,5 miliardi di euro. Di queste 337 milioni arriveranno dall’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria, 680 milioni dalla cosiddetta “Pace fiscale” e 768 milioni dall’aumento della tassazione sui giochi d’azzardo.

Con la Legge di Bilancio 2019, infatti, il Governo Conte 1 ha deciso di aumentare la tassazione su slot online e altri giochi d’azzardo, elevandole ulteriormente rispetto ai livelli attuali. Lo Stato dunque decide di “fare cassa” su uno dei vizi più comuni tra gli italiani, tentando così di recuperare somme da destinare a progetti per combattere le ludopatia.

Come evidenziato dal “Libro Blu” dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, infatti, lo Stato/banco è il vero vincitore dei giochi d’azzardo legali nel nostro Paese. I dati riferiti all’anno fiscale 2018 parlano chiaro: in seguito all’aumento deciso dall’Esecutivo, il livello della tassazione sulle giocate sale al 55,2% del totale. In totale, lo scorso anno gli italiani hanno giocato in totale 19 miliardi di euro, il 62,6% dei quali proviene da videopoker e slot machine. Di questi 19 miliardi giocati tra slot online, casino online e altri giochi d’azzardo, 10,4 miliardi sono finiti direttamente nelle casse dell’erario sotto forma di tasse e balzelli vari.

Allo stesso tempo, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, di concerto con la Guardia di Finanza, ha messo in atto diverse iniziative per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo illegale online. Nel 2018 sono stati chiusi oltre 1.000 siti che operavano senza licenza AAMS: un fenomeno in costante crescita, che danneggia sia gli operatori dotati di licenza sia lo Stato e l’Erario.