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Quali bonus edilizi si possono ottenere nel 2024, ora che il Superbonus 110% non c’è più

Il Superbonus 110% non si potrà applicare alle spese effettuate per lavori edilizi dal 2024 in poi, con pochissime eccezioni. Chi vuole fare interventi può utilizzare altre misure come l’Ecobonus, il Bonus ristrutturazione e il Bonus mobili, tra gli altri.

Nel 2024 nessuna spesa edilizia potrà essere rimborsata tramite il Superbonus 110%. L’unica, piccola eccezione sarà per i lavori in seguito a terremoti e per gli enti del Terzo settore che esercitano servizi socio-sanitari e assistenziali. Per la grandissima maggioranza delle persone interessate a fare lavori in casa, quindi, diventa necessario conoscere gli altri bonus a disposizione. Dal Superbonus ‘ridotto’ al 70% all’Ecobonus, dal bonus ristrutturazione al bonus mobili, ecco le possibilità in vigore e i requisiti richiesti.

Superbonus al 70%

Come detto, il superbonus resterà attivo in una forma ridotta, pari al 70% delle spese effettuate. Potranno utilizzarlo solo i condomini e gli edifici che hanno da due a quattro unità immobiliari al loro interno. È previsto poi che la percentuale di sconto scenda ancora al 65% nel 2025, che sarà l’ultimo anno in cui la misura sarà accessibile. Chi aveva lavori già avviati, quindi, quest’anno dovrà pagare il 30% delle spese edilizie. In caso contrario, se aveva utilizzato lo sconto in fattura o la cessione del credito, potrà anche decidere di chiudere i lavori in anticipo e non dovrà restituire i soldi già ottenuti finora, anche se non ha raggiunto l’obiettivo del salto di due classi energetiche.

Ecobonus

C’è poi l’Ecobonus, che sarà in vigore fino alla fine del 2024. Nella gran parte dei casi, il bonus vale il 65% delle spese sostenute, soprattutto per quanto riguarda le abitazioni singole. Tuttavia, la percentuale scende al 50% per alcuni interventi (finestre e infissi, alcuni tipi di impianti di climatizzazione invernale…). Perciò, conviene informarsi con precisione sugli interventi e i relativi sconti prima di dare il via ai lavori. Bisogna ricordare, poi, che dal 2025 il bonus varrà solo il 36% delle spese.

Per le parti comuni dei condomini si può arrivare al 70% o al 75%, a patto di migliorare molto l’efficienza energetica dell’edificio. L’agevolazione massima è riservata alle zone a rischio terremoti: qui si può salire all’85% di sconto se si scende di due classi di rischio sismico. Per i condomini, in più, c’è un massimo di spesa di 40mila euro per appartamento, che sale a 136mila euro per le zone sismiche.  Le detrazioni ottenute con l’Ecobonus si possono poi distribuire su dieci anni, rendendo più facile riscuoterle con l’Irpef. Non si può usare, invece, lo sconto in fattura né la cessione dei crediti.

Sismabonus e Bonus ristrutturazione

Il Sismabonus permette di detrarre il 50% delle spese effettuate fino a fine 2024, con un massimo di 96mila euro di spesa ogni anno per ciascuna unità immobiliare. È rivolto ai lavori che migliorano il rischio sismico dell’edificio. Se si riduce la classe di rischio, la detrazione può salire fino all’80%, e per le parti comuni dei condomini fino all’85%.

Il Bonus ristrutturazione ha caratteristiche simili: offre una detrazione del 50% fino a fine 2024 per i lavori di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, entro il limite di 96mila euro. Si tratta, ad esempio, di interventi sugli infissi, i serramenti, il tetto. Anche in questo caso, nessuna possibilità di usare sconto in fattura o cessione del credito: bisognerà pagare interamente i lavori e poi scalare la somma dovuta dalla dichiarazione dei redditi.

Bonus barriere architettoniche

Il Bonus barriere architettoniche sarà ridimensionato nel 2024. L’agevolazione vale il 75%, ma solo per gli interventi che riguardano scale, rampe, ascensori, piattaforme elevatrici e servoscala. Saranno esclusi quindi finestre, porte e pavimenti, oltre all’automazione degli impianti. Lo sconto in fattura sarà riservato alle parti comuni dei condomini, alle persone con reddito inferiore ai 15mila euro e alle persone con disabilità secondo i requisiti previsti dalla legge 104. Le detrazioni ottenute si potranno dividere in cinque quote annuali. Il tetto di spesa è fissato a 50mila euro per le villette unifamiliari, 40mila euro ad appartamento per i condomini fino a otto unità, e 30mila euro ad appartamento per quelli con più di otto unità.

Bonus mobili

Il Bonus mobili ed elettrodomestici copre una spesa massima di 5mila euro – inclusi trasporto e montaggio – e permette di ottenere un rimborso del 50% per l’acquisto di mobili, appunto, oppure grandi elettrodomestici purché rispettino specifici criteri di classe energetica. L’acquisto però deve avvenire nel contesto di altri lavori edilizi. Non si può ottenere lo sconto se si vuole semplicemente comprare un mobile per la casa, ma se lo si acquista per una casa in riparazione, o comunque un immobile, in cui si stanno svolgendo dei lavori, allora sì. È necessario che il pagamento sia fatto con bonifico, oppure con carta di credito o debito. In più perché tutto sia regolare la persona che ha pagato i lavori di ristrutturazione deve essere la stessa che paga i mobili o elettrodomestici.

Bonus verde

Il Bonus verde è valido fino a fine 2024 e vale il 36% di quanto speso per sistemare il verde già esistente in un edificio, oppure creare nuove aree verdi o giardini pensili. Lo stesso vale per i giardini condominiali. Sono incluse anche le spese di progettazione e quelle di manutenzione collegate ai lavori. Sono escluse le manutenzioni ordinarie e periodiche, se non sono collegate a un nuovo intervento. Il massimo che si può spendere è 5mila euro per unità.

(Fonte: Fanpage

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