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Ravvedimento operoso, quanto ha incassato lo Stato italiano nel 2018

Un vero e proprio bottino è quello incassato dall’Erario nel 2018 grazie al ravvedimento operoso.

Lo Stato italiano nel 2018 ha incassato quasi 2,3 miliardi di euro (2.295,4 milioni) dal ravvedimento operoso, una misura che consente ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione con il Fisco in caso di omessi o insufficienti versamenti delle imposte. Il denaro incassato dal Fisco riguarda la regolarizzazione dei periodi d’imposta che vanno dal 2014 al 2018.

Chi paga spontaneamente quanto dovuto, ricorrendo al ravvedimento operoso, può beneficiare di sanzioni ridotte. Lo strumento è stato introdotto dall’art. 13 del Dlgs del 18 dicembre 1997 n. 472. Insieme all’imposta, il contribuente paga gli interessi al tasso legale, dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato a quello in cui viene effettivamente eseguito, e le sanzioni ridotte, commisurate alla data di versamento rispetto la scadenza originaria e a eventuali constatazioni dell’omissione.

I quasi 2 miliardi e mezzo di euro entrati nelle casse dello Stato italiano nel 2018 sono arrivati grazie al ravvedimento operoso “spontaneo” e a quello “indotto” dalle comunicazioni “cambia verso”, insieme all’attività di controllo degli uffici. Ovvero, da una parte si tratta del denaro versato spontaneamente dai contribuenti, senza sollecitazioni dall’Agenzia delle Entrate. Dall’altra, si tratta di posizioni fiscali regolarizzate a seguito delle comunicazioni inviate dall’Agenzia delle Entrate, le cosiddette lettere di compliance (ai sensi della legge 190/2014), o dell’attività istruttoria degli uffici.

Buoni i risultati ottenuti dall’Agenzia delle Entrate con il ravvedimento “indotto”: su oltre 2.213.724 comunicazioni inviate, i ravvedimenti sono stati 669.925, fruttando al Fisco un importo di 1.478.256 milioni, per una media di circa 2.200 euro a ravvedimento.

Per quanto riguarda le liquidazioni periodiche dell’Iva, invece, sempre con il ravvedimento “indotto”, su 1.086.173 comunicazioni inviate dall’Agenzia delle Entrate, per i periodi d’imposta 2017 e 2018, i ravvedimenti operosi sono stati 193.340, per un importo di circa 1.170 milioni di euro, con una media di circa 6.000 euro a ravvedimento.

I dati sono riportati dalla Corte dei Conti nel documento sul Giudizio di parificazione sul rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2018.

Nonostante l’incremento delle entrate tributarie per lo Stato italiano, grazie anche al ravvedimento operoso, la Corte dei Conti sottolinea che i livelli di evasione fiscale rimangono alti in Italia rispetto a quelli degli altri Paesi europei.