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Tasse universitarie 2019: come funzionano oneri e detrazioni

A breve inizierà l’anno accademico 2019-2020. In Italia, in base alla dichiarazione dei redditi e ad altri requisiti, si possono ottenere agevolazioni ed esenzioni che mirano a garantire il diritto allo studio.

La no tax area è una delle misure maggiormente sfruttate a sostegno di coloro che rientrano in situazioni economiche che necessitano di aiuto. Oltre a questa sono previste esenzioni parziali, riduzioni e detrazioni fiscali per dare manforte allo studio.

  • Esonero totale delle tasse universitarie: si applica a quegli studenti i cui nuclei familiari hanno un ISEE 2019 che non supera la soglia dei 13.000 euro. La richiesta di esenzione va fatta presentando l’apposito modello. Tale agevolazione è valida per coloro che risultano iscritti al primo anno di università. Nei successivi anni, oltre a non superare la soglia dei 13.000 euro, ci sono da rispettare requisiti inerenti al merito. Ciò significa che per avere l’esonero totale della tassazione anche per il secondo anno bisognerà aver conseguito almeno 10 CFU non più tardi del 10 agosto. Per gli anni successivi al secondo servirà invece conseguire almeno 25 CFU nei 12 mesi antecedenti alla data del 10 agosto.
  • Esenzione totale delle tasse universitarie per gli studenti con invalidità pari o superiore al 66%, certificata ai sensi della legge 104: in questo caso basta presentare il certificato dell’ASL. Le soglie di reddito non incidono. Dunque, se anche è superiore ai 13.000 euro, scatta comunque l’esenzione totale.
  • Esenzione totale delle tasse universitarie per i figli di soggetti che beneficiano della pensione di inabilità. Per avere il beneficio deve essere presentato all’università il modello ISEE 2019 e un’autocertificazione del proprio stato di famiglia.
  • Esenzione tasse delle universitarie per gli studenti che sono usciti dalla maturità con il massimo dei voti, 100/100: in questo caso le università applicano l’esenzione delle tasse totale o parziale, a discrezione del singolo ateneo. Non essendoci una regolamentazione nazionale, ogni università può decidere se non far versare alcun contributo, farne versare uno minimo oppure se ridurlo in percentuali diverse. Il consiglio è di informarsi presso l’istituto a cui si è iscritti per capire con precisione l’importo dell’esenzione.
  • Tasse universitarie ridotte per chi ha redditi fino a 30.000 euro: coloro che rientrano in nuclei familiari il cui ISEE è compreso tra i 13.000 euro e i 30.000 euro possono avere delle agevolazioni sulle tasse il primo anno. In tal caso l’aiuto economico non potrà superare il 7% della differenza tra ISEE e 13.000 euro.
  • Detrazione tasse universitarie: si possono richiedere in sede di dichiarazione dei redditi le spese relative all’iscrizione universitaria e ai corsi di specializzazione pubblici o privati in cui rientrano: corsi di istruzione universitaria; corsi di specializzazione universitaria; corsi di perfezionamento e master universitari; dottorato di ricerca; istituti tecnici superiori (ITS); corsi istituiti dopo il DPR 212/2005 presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati. L’iscrizione e i costi sostenuti per frequentare i corsi delle università statali (per quelle private si devono seguire regole specifiche) possono essere portati in detrazione Irpef del 19%. Queste le voci interessate: tasse d’iscrizione per triennale, master e specialistica anche nel caso di studenti fuori corso; ricongiunzione di carriera; tasse per l’iscrizione all’appello di laurea e rilascio della pergamena; spese per la frequenza a corsi singoli per l’ammissione a un corso di laurea magistrale; iscrizione a test d’ingresso (anche se poi non avviene l’immatricolazione); trasferimenti di ateneo; passaggi di corso.
  • Detrazione dell’affitto per studenti fuori sede: tale spesa può essere portata in detrazione nel limite totale di 2.633 euro. Il collegato fiscale alla Legge di Bilancio 2018 ha mutato le norme sulla detrazione fiscale del 19% e si può beneficiare di un rimborso di 500 euro. La detrazione dell’affitto, attualmente, può essere richiesta anche dagli studenti fuori sede che soggiornano nella medesima provincia di residenza (a patto che luogo di residenza e dimora affittuaria siano distanti almeno 100km). Tuttavia, a oggi, questa agevolazione non è stata estesa, ma lo potrebbe essere con la Legge di Bilancio 2020. Prevista invece la detrazione per gli studenti che sono domiciliati fiscalmente in una zona montana e disagiata. In questo caso l’agevolazione può essere richiesta se si dista 50km dalla casa affittuaria (e non 100km).