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Taglio cuneo fiscale: le ipotesi in campo

Dopo mesi di ipotesi le modalità di attuazione del taglio del cuneo fiscale previsto dalla Legge di Bilancio si vanno delineando più concretamente. Le risorse (3 miliardi di euro) sono state stanziate ma ora si lavora sul decreto attuativo che dovrà stabilire i beneficiari, l’importo del bonus e le ulteriori novità in busta paga per i lavoratori dipendenti. Un primo passo della riforma fiscale che, secondo il Governo può essere definito velocemente e annunciato a breve.

Misure che, come previsto, entreranno in vigore nella seconda metà del 2020, indicativamente da luglio, a causa della necessità di bilanciare gli impegni assunti con il problema delle poche risorse disponibili.

Nonostante le incognite siano ancora diverse, dopo l’incontro tra il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri con la vice Laura Castelli e la sottosegretaria di Leu Cecilia Guerra, la maggioranza sembra aver trovato una linea comune sul calo delle tasse per i lavoratori dipendenti e si attende ora l’incontro di domani con il deputato renziano Luigi Marattin. Secondo i rumor la bozza di decreto attuativo potrebbe già essere presentata all’incontro in programma venerdì a Palazzo Chigi con i sindacati e inquadrerebbe l’applicazione del taglio del cuneo fiscale attraverso il rinnovo del bonus di 80 euro per i lavoratori dipendenti.

L’annuncio di Gualtieri che ha assicurato un taglio delle tasse per 14 milioni di lavoratori “specie ai redditi medio bassi finora esclusi dagli 80 euro” deve, ora, scendere a compromessi con le simulazioni dei tecnici che consentiranno di definire dettagli e modalità della riduzione in base alle risorse disponibili. Al momento l’obiettivo fiscale più prossimo per il governo giallo-rosso appare, dunque, quello di estendere il bonus degli 80 euro a chi ha un reddito da lavoro dipendente fino a 35mila euro. 

LE IPOTESI IN CAMPO –  Tra gli scenari più accreditati vi è quello che vede un aumento a 100 euro del bonus per i redditi tra i 15 e i 26mila euro, già beneficiari del “bonus Renzi”. Tale beneficio verrebbe trasformato in detrazione con un vantaggio di circa 20 euro in più in busta paga, +240 euro medi aggiuntivi ogni anno.

Per i 4,5 milioni di lavoratori con un reddito tra i 26 e 35mila euro, esclusi dal bonus Renzi, andrebbe uno sconto di 80 euro mensili. Nel dettaglio, il decreto, prevederebbe anche dei meccanismi per rendere meno brusco (e penalizzante per chi sfora di poco i 35mila euro lordi) il décalage del bonus. Verosimilmente il bonus si ridurrà progressivamente dai 34mila euro lordi.

Sarebbero, inoltre, previsti dei benefici decrescenti per coloro che hanno un reddito fino ai 37-40mila euro. 

Stando alle previsioni dei commercialisti riportate dal Quotidiano Nazionale la riduzione del cuneo fiscale dei lavoratori dipendenti, “avrà un impatto positivo sulla pressione fiscale delle famiglie, sebbene in maniera contenuta pari allo 0,17% del Pil che salirà a 0,28 punti nel 2021”.