Aggregatore di News su #finanza, #fintech e mondo del #factoring

Tasse, contro il Coronavirus spunta l’ipotesi “virus tax”

La domanda a questo punto sorge spontanea: chi pagherà il costo, spropositato, del Coronavirus? Ancora lontanissimi da una possibile soluzione, e anzi in piena emergenza, si inizia a fare la conta dei danni. Gli effetti diretti come sappiamo colpiscono la sanità, le aziende, i trasporti, il turismo, le famiglie, solo per citarne alcuni.

Ma alla fine, cosa significa? Chi coprirà il salasso generato dalla diffusione dell’epidemia? Da dove si prenderanno i soldi dei tanti aiuti che il Governo Conte sta – ed è sacrosanto che lo sia – predisponendo?

Cosa si intuisce dallo scambio Italia-Ue

Nella sua lettera al Governo, la Ue da Bruxelles ha fatto capire che Conte, Gualtieri e gli altri hanno le mani piuttosto libere e potranno adottare le misure economiche che ritengono più opportune per fronteggiare l’epidemia di Coronavirus. Questa, in estrema sintesi, la risposta arrivata dai vertici di Bruxelles alla richiesta dell’Esecutivo italiano di poter aumentare il deficit di bilancio e il rapporto deficit/Pil previsto nella Manovra 2020 approvata due mesi fa.

Nel piano presentato dal premier Conte erano previsti interventi per 7,5 miliardi di euro. Di questi, 6,4 miliardi sono interventi in deficit, con il rapporto tra deficit e Pil che passa dal 2,2% previsto nella Legge di Bilancio di dicembre al 2,5%. Numeri suscettibili sicuramente di ritocchi, visto che l’epidemia avanza a ritmi importanti.

Ciò che colpisce delle parole del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri alla Ue è che sembra anticipare una possibile richiesta di Bruxelles riguardo a un eventuale aumento delle tasse a carico dei contribuenti italiani. “Aumentare il carico fiscale per coprire il costo del pacchetto di emergenza in questa fase potrebbe aggravare i rischi al ribasso per l’economia italiana” ha detto Gualtieri.

Aumento Iva

Ma come faremo a pagare gli interventi emergenziali? Un incremento delle tasse in realtà è già stato deciso con l’aumento dell’Iva stabilito in Manovra, previsto dalle clausole di salvaguardia, che scatterà nel 2021.

Questa misura risponde alla linea suggerita dalla Commissione europea, che va nella direzione di spostare la tassazione dal lavoro ai consumi, con conseguenze peraltro impattanti sull’economia. Ma, dall’altra parte, consentirà di alleggerire la prossima Legge di Bilancio di 20 miliardi di euro.

Pagheremo la “virus tax”?

In molti in questi giorni stanno parlando di una possibile “virus tax”, un intervento una tantum oppure una speciale patrimoniale che prevedrebbe il ricorso al prelievo forzoso sui conti correnti. Una misura proporzionata al proprio reddito, per sostenere i costi dell’emergenza.

Lo fece Romando Prodi, nel 1998, con l’eurotassa. Naturalmente, nell’ipotesi, ad essere “toccate” sarebbero soprattutto le tasche dei contribuenti con un reddito medio-alto.