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Tasse Irpef, chi pagherebbe di meno in caso di approvazione della Riforma

Tra i piani del nuovo Governo Draghi anche una nuova riforma del sistema fiscale a partire dall’Irpef: dopo gli industriali, anche commercianti e artigiani hanno chiesto all’Esecutivo il taglio delle tasse, con l’approvazione di un trattamento più equo per tutte le categorie. Per questo motivo dovrebbero essere riviste in primis le aliquote contributive, con interventi in grado di far pagare meno tasse a prescindere dal reddito dichiarato.

Riforma Irpef, cosa chiede Confindustria

Tra i dossier messi sul tavolo del nuovo Governo Draghi vi è anche quello della già annunciata riforma fiscale. Il Premier incaricato, a tal proposito, ha subito dichiarato di essere intenzionato ad ascoltare le parti sociali prima di procedere, per questo motivo ha dato il via agli incontri che nei giorni scorsi hanno portato alla sua attenzione anche le proposte di Confindustria.

Industriali, ma anche commercianti e artigiani, hanno chiesto all’Esecutivo di rivedere le aliquote Irpef in primis, introducendo un sistema che sia più equo ed equilibrato per tutti, a prescindere dalle fasce di reddito a cui si appartiene.

“La riforma dell’Irpef è il primo passo di una indispensabile revisione complessiva del sistema fiscale per ridurre il peso delle tasse su imprese e cittadini, il numero di adempimenti e le complicazioni per pagarle”, hanno sottolineato i rappresentanti di Confartigianato durante un’audizione presso le Commissioni Finanze di Camera e Senato

“La riforma dovrà essere finalizzata alla riduzione della tassazione sui redditi da lavoro da intendere nell’accezione più ampia – sia dipendente, sia autonomo, sia d’impresa – in particolare per i contribuenti con reddito basso e medio/basso, in modo da aumentare il tasso di occupazione, ridurre il lavoro sommerso ed incentivare l’iniziativa privata”, ha poi affermato Lino Stoppani, Vice Presidente Vicario di Confcommercio, durante l’audizione.

L’obiettivo, quindi, deve essere quello di eliminare divario tra le aliquote nominali e le aliquote effettive, assicurare pari trattamento a tutti i redditi di lavoro e garantire neutralità del prelievo rispetto alla forma giuridica dell’impresa.

Non meno importante, infine, la semplificazione del sistema fiscale anche attraverso la sistematizzazione di tutto il quadro normativo. Per questo motivo, oltre alla revisione delle aliquote contributive e alla progressività dell’intero sistema, Confindustria ha proposto anche l’introduzione di un Codice Tributario Unico.

Nuove aliquote Irpef: chi pagherebbe di meno in caso di approvazione della Riforma

Ma chi gioverebbe maggiormente di questa riforma fiscale? Chi sono, in concreto, i contribuenti che pagherebbero meno tasse dopo la revisione delle aliquote?

Secondo Confartigianato, un primo intervento dovrebbe essere mirato a riequilibrare la tassazione Irpef sui redditi che vanno dai 28.000 ai 55.000 euro, con aliquote più proporzionate per fascia di reddito. Nello specifico, al primo dei due scaglioni Irpef andrebbe applicata un’aliquota inferiore all’attuale 38%.

Il sistema aliquote e scaglioni quindi verrebbe mantenuto, ma riducendo le percentuali di scarto tra una fascia di reddito e l’altra, in particolare tra secondo terzo scaglione, applicando le detrazioni decrescenti in maniera più lineare rispetto al reddito e a partire da 28.000 euro.

Infine, il progetto di riforma appoggiato da Confindustria prevedrebbe una riduzione dall’8% al 4% della ritenuta applicata sui bonifici che danno diritto a detrazioni d’imposta, con un conseguente innalzamento da 5.000 a 50.000 euro del limite che rende obbligatoria l’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti Iva.