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Cosa sono le detrazioni fiscali e come compilare il modulo

Come ogni anno, anche in questo 2020 i contribuenti devono compilare la propria dichiarazione dei redditi prestando molta attenzione a inserire, oltre ai redditi percepiti nel corso del 2019, anche il rendiconto di tutte le spese detraibili e gli oneri deducibili sostenute dallo stesso contribuente o per conto di famigliari a carico. La detrazione e la deduzione di queste spese permettono di ridurre l’importo complessivo delle tasse che il contribuente si troverà poi a pagare. Per questo occorre conoscere quali sono le possibili detrazioni, come funzionano, chi ne ha diritto e come farne corretta richiesta, nel caso di lavoratori dipendenti, tramite la corretta compilazione del modulo di richiesta di detrazione fiscale da consegnare al proprio datore di lavoro.

Deduzione e detrazione: una prima differenza

Va innanzitutto chiarita la differenza tra deduzioni e detrazioni. Considerate entrambe agevolazioni fiscali, si differenziano sostanzialmente dal momento in cui vengono applicate. La deduzione viene sottratta direttamente al reddito complessivo per ottenere il cosiddetto reddito imponibile, cioè il valore effettivo sul quale verranno poi calcolate le tasse e le detrazioni fiscali. Sono deduzioni, per esempio, le donazioni a enti no profit, gli assegni di mantenimento in caso di separazione o divorzio, o ancora i contributi versati per la previdenza complementare fino a un massimo di 5000€.

Detrazioni fiscali: cosa sono e come funzionano

Le detrazioni fiscali vanno invece a diminuire l’aliquota IRPEF corrispondente al valore complessivo dei tributi da pagare ottenuto appunto calcolando l’aliquota sul reddito imponibile del contribuente. In poche parole: al reddito complessivo vanno sottratti gli oneri deducibili, ottenendo così l’imponibile sul quale calcolare la percentuale di tasse che uno deve pagare. Sul totale delle tasse a carico va infine sottratto il totale delle detrazioni, calcolate sempre sul reddito imponibile. Presentando la dichiarazione dei redditi, 730 per i lavoratori dipendenti o modello Redditi per gli autonomi, se durante l’anno precedente il contribuente ha sostenuto determinate spese ha dunque diritto a specifiche detrazioni fiscali. Può, in gergo comune, “scaricare” alcune tipologie di spese, pagando così meno tasse.

Tutti i documenti che attestano queste spese detraibili vanno allegate alla dichiarazione dei redditi e conservati per legge per almeno 5 anni, che diventano 7 in caso di omessa dichiarazione e che di buona regola possono benissimo diventare 10, soprattutto in casi di bonus detraibili in tempi più lunghi. Un’altra caratteristica che le spese sostenute devono avere, ormai in gran parte dei casi, è la tracciabilità del pagamento, diventata obbligatoria da quest’anno. Rientrano nelle spese detraibili quasi esclusivamente quelle spese la cui modalità di pagamento risulti appunto tracciabile, ovvero effettuato tramite bonifico bancario, carte di credito, prepagate o assegni bancari o circolari. Le uniche spese detraibili per le quali cade l’obbligo della tracciabilità sono:

  • donazioni in denaro a favore di enti, fondazioni o istituzioni pubbliche che non superino il 2% del proprio reddito imponibile;
  • donazioni in denaro a favore di società o associazioni sportive dilettantistiche, per un totale complessivo entro l’anno di imposta non superiore a 1500€;
  • donazioni a favore di scuole o università per un massimo pari al 19% del proprio reddito imponibile.
  • Detrazioni fiscali: quali sono

    Facciamo ora un rapido elenco delle principali detrazioni fiscali alle quali i contribuenti hanno diritto:

  • detrazione al 19, al 26, al 50% (ristrutturazione edilizia) ed EcoBonus per efficienza energetica (dal 65 all’85%);
  • spese sanitarie, comprese quelle per familiari non a carico affetti da patologie esenti;
  • donazioni spontanee a Onlus, società e associazioni sportive dilettantistiche, istituti scolastici, di promozione sociale, culturale o artistica;
  • bonus ristrutturazione, mobili ed elettrodomestici;
  • detrazione per interventi antisismici sulle parti comuni del condominio (75-85%);
  • detrazione per interventi antisismici in zone ad alta pericolosità (50-80%);
  • contributi a società di mutuo soccorso;
  • spese sanitarie e per veicoli dedicati a persone affette da disabilità;
  • spese scolastiche;
  • spese per acquisto di cani guida;
  • spese relative a beni soggetti al vincolo delle Belle Arti;
  • interessi mutui ipotecari per acquisto o costruzione prima casa o per acquisto di altri immobili;
  • spese per intermediazione immobiliare;
  • spese veterinarie;
  • interessi per prestiti o mutui agrari;
  • spese per istruzione universitaria o verso altri enti di istruzione;
  • spese relative al riscatto anni di laurea dei familiari a carico;
  • canoni di locazione;
  • spese per asili nido;
  • spese funebri;
  • spese per addetti all’assistenza personale;
  • premi assicurazione sulla vita, contro gli infortuni, per rischio di non autosufficienza e per la tutela delle persone con disabilità grave;
  • spese per attività sportive dei ragazzi;
  • donazioni spontanee a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali.
  • Detrazioni fiscali: come compilare il modulo

    I lavoratori dipendenti non pagano direttamente le tasse. Lo fa invece il datore di lavoro detraendole direttamente dalla busta paga. In questo caso diventa quindi fondamentale che il datore di lavoro conosca in anticipo le detrazioni fiscali alle quali un suo dipendente ha diritto. Per fare questo il lavoratore consegna al datore di lavoro un modulo di richiesta, che dev’essere correttamente compilato. Questo prospetto è suddiviso in diverse sezioni, ciascuna riferita a determinati dati o a determinate detrazioni che è possibile richiedere, barrandole rispettivamente con una crocetta:

  • sezione A: dati anagrafici richiedente (nome, cognome, luogo e data di nascita, residenza, stato civile e codice fiscale);
  • sezione B: detrazioni per lavoro dipendente in funzione del rapporto lavorativo in corso;
  • sezione B: detrazioni per coniuge a carico, comprensivo di dati anagrafici, quando quest’ultimo ha un reddito complessivo anno inferiore a 2.840,51€;
  • sezione B: detrazioni per figli o altri familiari a carico;
  • sezione B: detrazioni per mancanza dell’altro genitore;
  • sezione C: posizione contributiva. Da selezionare se si versano contributi da prima del 1996.
  • Detrazioni fiscali: novità 2020

    Riassumiamo infine alcune importanti novità introdotte dalla nuova legge di Bilancio 2020, la quale prevede:

  • l’obbligo della tracciabilità (moneta elettronica o bonifico) per tutte le detrazioni fiscali richieste quest’anno;
  • la piena fruibilità della detrazione solo per i contribuenti con redditi imponibili fino a 120 mila €, a eccezione di spese sanitarie, mutuo prima casa, prestiti o mutui agrari e donazioni verso società sportive dilettantistiche fino a 1500 €, per le quali si continua ad applicare la detrazione piena indipendentemente dal reddito. Per tutte le altre tipologie di detrazioni, superando i 120 mila € l’aliquota diminuisce, fino ad azzerarsi per redditi superiori a 240 mila €.