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Fisco, stop a cartelle esattoriali e pignoramenti: la novità in arrivo

Tra le misure fiscali che il Governo sta valutando in vista del decreto di agosto, c’è anche l’intenzione di dare ossigeno ai contribuenti italiani, provati dall’emergenza sanitaria e dalle sue conseguenze economiche.

Proroga stop cartelle e pignoramenti, il piano

Nell’ambito del decreto agostano e con alcuni provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate, dunque, si lavorerà a una proroga di altri due mesi della sospensione delle cartelle esattoriali (6 milioni quelle sospese fino ad oggi): la scadenza, prevista per il 31 agosto, slitterà dunque al 31 ottobre.

In altre parole, il provvedimento bloccherà fino a novembre le cartelle fiscali, comprese quelle interessate da rateazione, oltre a solleciti, pignoramenti e ipoteche. Un punto importante del “pacchetto fiscale”, a cui è dedicata una quota di almeno 4 miliardi dei 25 di ulteriore disavanzo richiesti dall’Esecutivo.

In mancanza di tale provvedimento, i contribuenti italiani in ritardo con i pagamenti avrebbero visto una ripresa dei propri obblighi fiscali a partire dal primo settembre prossimo, in un periodo in cui molti di loro, a causa dell’emergenza Covid, sono ancora a corto di liquidità.

Per ora, la proroga di due mesi è motivata da ragioni di copertura: se infatti lo slittamento andasse oltre dicembre, e quindi cadesse nel nuovo anno, inciderebbe sui saldi di finanza pubblica e dunque richiederebbe ulteriori coperture.

Stralcio cartelle esattoriali, l’ipotesi del Fisco

Parlando di cartelle esattoriali, alcune settimane fa il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, aveva ipotizzato una cancellazione dei vecchi debiti degli italiani per 400 miliardi di euro.  Secondo le Entrate, ci sono in tutto 954 miliardi di euro di tasse ancora da riscuotere, di cui il 40% – 400 miliardi, appunto – sono ormai da considerarsi non più esigibili dallo Stato, e quindi non incassabili.

Nel dettaglio, 153 miliardi sono debiti di soggetti falliti, 119 miliardi legati a persone decedute, 109 miliardi sono crediti verso nullatenenti, mentre per quasi 69 miliardi l’attività di riscossione è sospesa per via di provvedimenti di autotutela emessi dagli enti creditori, in forza di sentenze dell’autorità giudiziaria. E dato che, come ha spiegato Ruffini, anche solo mantenere “in vita” questi crediti inesigibili ha un costo, sarebbe conveniente procedere con una “ripulitura” del bilancio attraverso la loro cancellazione.

Proroga mutui in arrivo

Nel decreto di agosto si profila poi un’altra proroga, che si applicherà alla moratoria sui mutui: al momento, quelli interessati dall’iniziativa dei mesi scorsi hanno raggiunto 290 miliardi complessivi in termini di valore del debito, a testimonianza di quante famiglie italiane siano in difficoltà con i pagamenti.

Il pacchetto fiscale

Ma dal punto di vista fiscale, il Governo vorrebbe anche rateizzare per due anni, quindi fino al 2022, circa la metà dei versamenti mensili Iva e delle ritenute Inps e Irpef di marzo, aprile e maggio in scadenza il prossimo 16 settembre.

Attesi per quella data 7,6 miliardi di euro di versamenti: un impegno certamente pesante per i contribuenti italiani, rispetto al quale il ministro Gualtieri ha dunque promesso, nei giorni scorsi, una “rimodulazione”. In altre parole, l’Esecutivo pensa di consentire il pagamento del 50% dell’importo a settembre e una rateizzazione della restante metà tra il 2020 e il 2021.