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Rinnovabili flop. Deserta la gara Gse, assegnato solo il 12% degli incentivi

Il ministro Cingolani annuncia un nuovo decreto entro l’estate. Contratti diretti di fornitura di elettricità verde Axpo, Canadian, Solvay, Falck

Rinnovabili sempre peggio. Mentre a parole tutti propugnano le fonti rinnovabili d’energia, il quinto bando del Gse (Gestore dei servizi energetici) per assegnare incentivi a centrali elettriche pulite per 2.461 megawatt di potenza è andato peggio perfino del drammatico quarto bando e ha attributo aiuti ad appena 297,7 megawatt di richieste.
Assegnato appena il 12% dell’offerta.
Il problema non è nelle aste del Gse. Il problema è che le autorizzazioni per gli impianti alimentati da energie rinnovabili (eolico, solare, idroelettrico, biometano e così via) sono lentissime e spesso non arrivano, contestate dai comitati di ambientalisti per la tutela del paesaggio e dell’habitat.
Sollecitano interventi per sbloccare la situazione gli industriali eolici aderenti all’Anev.
Però se non decollano gli incentivi marciano bene i Ppa, cioè gli accordi diretti fra produttore rinnovabile e consumatore di corrente, come quelli della Solvay con Falck e quella della Axpo. Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha annunciato per l’estate l’atteso decreto Fer2 per le fonti elettriche rinnovabili.

Il drammatico quinto bando

Di mese in mese, le aste per assegnare gli incentivi alle rinnovabili sono sempre più deserte. Il risultato del quinto bando ha visto svaporare l’88% delle offerte per incentivi alle rinnovabili, mentre il bando precedente aveva allocato un già modesto 25% di offerte di incentivi a solare, eolico e altre tecnologie rinnovabili.

 

Tra i motivi dell’abbandono c’è il fatto, come ha spiegato più volte Agostino Re Rebaudengo presidente di Elettricità Futura, che molti impianti eolici, fotovoltaici, idroelettrici, a biomasse, di biometano e così via non riescono a superare il blocco delle autorizzazioni, il no dei comitati nimby, i linciaggi sui giornali locali, le titubanze dei sindaci. Tutti vogliono le rinnovabili ma no n a casa loro.

C’è già un commento, quello del senatore leghista Paolo Arrigoni: «A fronte di una palese inefficienza autorizzativa per gli impianti, non basta parlare di decreto Semplificazioni ma occorre vararlo con urgenza e con misure efficaci», commenta Arrigoni. «È evidente che non sia possibile continuare in questo modo e che a meno di un intervento radicale ed efficace del nuovo decreto dovremo rassegnarci a dire addio agli obiettivi sulle rinnovabili della transizione energetica. Ricordo infatti che per adeguarsi ai nuovi target di decarbonizzazione europei entro il 2030 l’Italia dovrà installare circa 70 nuovi GW di capacità. Gli operatori che vogliono investire chiedono inoltre certezze».

Corrono i contratti diretti: Axpo, Canadian , Solvay, Falck

Se non si sbloccano gli investimenti in energia pulita, nel frattempo procedono i contratti di fornitura diretta fra produttori e grandi consumatori, Axpo Italia e Canadian Solar hanno firmato un long term power purchase agreement (Ppa) per l’acquisto dell’energia prodotta da due impianti in via di sviluppo con una capacità complessiva pari a 12 megawatt fotovoltaici tra Ragusa ed Enna, in Sicilia.

Anche il colosso chimico belga Solvay punta sull’energia rinnovabile e ha firmato un corporate power purchase agreement (Ppa) fisico con Falck Renewables della durata di 10 anni per lo sviluppo di un progetto solare in Puglia. Il 70% dell’elettricità prodotta dall’impianto solare andrà a beneficio di quattro dei sei stabilimenti italiani di Solvay: Bollate, Ospiate, Livorno e Rosignano, ottenendo una riduzione di emissioni annue di CO2 di oltre 15mila tonnellate.

 

Cingolani e il decreto Fer2

«Sulle rinnovabili penso di poter affermare con buona certezza che il Fer2 sarà pronto per l’estate», ha affermato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani in audizione in commissione Ambiente della Camera. Inoltre il ministro ha aggiunto: «Confermo che il Pitesai come promesso sarà finito per il 30 settembre». Il Pitesai è il piano regolatore dei luoghi in cui sarà possibile cercare e sfruttare i giacimenti nazionali, concepito in origine come strumento per riuscire a vietarli ovunque. Quanto al Pniec, il Piano nazionale su energia e clima, ha aggiunto: «Lo stiamo aggiornando, ed è urgentissimo, deve recepire i nuovi dati e ci stiamo lavorando».

Il potenziale fotovoltaico in agricoltura: studio EF

«Il potenziale utilizzo di suolo agricolo connesso agli obiettivi di sviluppo del fotovoltaico al 2030 è inferiore allo 0,4% ed arriva quasi ad annullarsi con l’utilizzo di nuove tecnologie in combinazione con l’agricoltura. A questo si aggiunge il contributo importante derivante dal rinnovamento tecnologico degli impianti fotovoltaici esistenti che, a parità di terreno occupato, sarebbe in grado di colmare fin da subito una parte significativa degli obiettivi nazionali. Noi crediamo che, con il contributo di tutti, esistano soluzioni non divisive per accelerare il processo di decarbonizzazione, e per questo stiamo credendo ed investendo nel nostro paese». Queste le parole di Andrea Ghiselli, ceo di EF Solare, durante la presentazione del Renewable Energy Report 2021 del Politecnico di Milano. «Lo scenario attuale che si presenta con il Pnrr apre a nuove opportunità per incrementare l’utilizzo delle energie rinnovabili nel sistema elettrico nazionale e per digitalizzare le infrastrutture». Però bisogna «riformare e semplificare, attraverso una precisa visione d’insieme, le procedure autorizzative e lo sviluppo dell’infrastruttura di trasmissione, in modo tale da sbloccare e indirizzare gli investimenti connessi».

Un manifesto Anev sull’eolico

Semplificazione dell’iter autorizzativo, rivedere le Linee guida nazionali per gli impianti eolici, istituire una cabina di regia presso la presidenza del Consiglio, prevedere dei meccanismi di sostegno al comparto, istituire strumenti specifici per lo sviluppo del Ppa Power purchase agreement con l’obiettivo di rendere il settore eolico una «potente risposta economica, industriale e culturale alla crisi pandemica e al necessario processo di decarbonizzazione dell’economia». Questi i capisaldi del Manifesto per lo Sviluppo dell’Eolico messo a punto dall’Anev (Associazione nazionale energia del vento).

Per l’Anev l’eolico è il «buon vento della ripresa, inteso come protagonista della riconversione dell’economia in chiave verde attraverso lo sviluppo delle fonti rinnovabili che rappresenta non solo una delle priorità dell’Ue ma anche uno strumento in grado di favorire innovazione tecnologica, occupazione e sviluppo».

Il Gse si allea per la sostenibilità a Brescia

Favorire la promozione dello sviluppo sostenibile nella provincia di Brescia e la diffusione della cultura della sostenibilità attraverso iniziative di formazione e informazione, con particolare attenzione alle scuole ma anche alle Università, alle imprese e ai cittadini: questi i principali obiettivi del protocollo d’intesa firmato oggi da Francesco Vetrò, presidente del Gse, e da Cristina Guerra, amministratrice unica di Ambiente Parco, centro non formale di divulgazione e di educazione alla sostenibilità. Ambiente Parco ha sviluppato un centro di competenza dedicato alla sostenibilità ambientale all’interno del Parco dell’Acqua, un’area pubblica di 12mila metri quadrati a ridosso del centro storico, concessa dal Comune di Brescia per promuovere la cultura della sostenibilità e coinvolgere i cittadini in progetti legati alla sostenibilità.

Fonte: IlSole24Ore